3 cose sugli X-men che forse non sapete3 min read

x-men-claremont-docVisto il grande successo di critica e d pubblico continuiamo a scavare negli angoli più oscuri e dimenticati del mondo del fumetto per scoprire i più torbidi segreti degli autori e dei personaggi.

Dopo il capitolo precedente sui G.I.Joe di Larry Hama oggi peschiamo nel mare magnum degli X-men.

Inutile dirlo: considerando la quantità semi-infinita di roba che c’è questo è inevitabilmente in primo capitolo di una serie lunga.

In questa prima puntata, tutta rigorosamente incentrata sul periodo Chris Claremont, torneremo indietro nei ruggenti anni ’80.

In quel periodo il mondo del fumetto letteralmente esplodeva e si moltiplicavano come funghi pubblicazioni indipendenti di grande qualtà.

Una di esse ha lasciato il suo segno anche sul mondo mutante di casa Marvel.

Il demone S’ym è un omaggio al Cerebus di Dave Sim

Il Cerebus di Dave Sim è stato una pietra miliare nel mercato indipendente dei comics.

Sulle pagine in bianco e nero del personaggio a forma di porcello in molti fra autori e personaggi sono stati “vittime” di satira e caricature.

Nel numero 24 è toccato a Chris Claremont:

La Marvel ha poi gentilmente ricambiato il favore su X-men #160, introducendo il limbo, Belasco e un demone di nome S’ym.

Sembra abbastanza lampante la somiglianza tra S’ym ed il porcellide Cerebus.

Nel numero 164, nella pagina della posta, gli autori stessi hanno confermato il gioco (neanche troppo nascosto) al rimando…

Il che ci porta dritti dritti al prossimo punto…

Un cross-over fra gli X-men e Cerebus era ufficialmente in lavorazione

Diciamoci la verità sarebbe stata la più stramba figata mai vista…

Lo stesso Sim ammette sul forum di Bendis che il progetto era uno di quei Dream projects a cui Jim Shooter diede l’ok giusto per tenere buono Chris Claremont. Dell’idea poi non se ne fece niente quando gli autori stessi si resero conto della follia del progetto.

Quel che rimane è qualche schizzo e qualche appunto dello stesso Sim.

La pettinatura da Moicano di Tempesta era uno scherzo di Paul Smith

Allora, riassumiamo come sono andati i fatti.

Nel numero 172 gli X-men fanno un bel viaggetto in Giappone per assistere al matrimonio di Logan e Tempesta aveva il suo look classico.

Nel numero successivo, durante la (dis)avventura con Yukio i capelli di Tempesta engono irrimediabilmente rovinati.

E fino a quì tutto nella norma. La cosa era stata ampiamente pianificata allo scopo di poter proprio dare un nuovo look alla regina dei venti.

Dopo però le cose sono scappate di mano. Lo stesso disegnatore disse di aver preparato un book con gli studi per il nuovo look di Tempesta e che solo per gioco fosse presente un disegno di Tempesta con una capigliatura a’la Mister T.

Solo che Louise Simons (editor degli X-men all’epoca) ne rimase colpite e diede l’ok per il misfatto. Poco hanno importato le rimostranze di Smith che diceva che quello schizzo era uno scherzo. Ormai il danno era fatto e l’effetto finale fu questo…

Povera Tempesta…vittma di un edito senza il senso dell’umorismo ed incapace di capire gli scherzi!

E con questo è tutto, alla prossima!

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