Recensione Justice League n.1 (new 52) LION3 min read

Justice league 1 cover

Ci siamo. Dopo la carrellata di testate sui singoli personaggi del nuovo universo DC eccomi arrivato a recensire il primo numero di Justice League.

Il supergruppo della DC comics arriva in Italia accompagnato dalla Justice League International e da Hawkman.

Mentre la scelta di JLI mi sembra logica e perfettamente comprensibile, un poco meno ovvia mi pare la scelta di Hawkman ad occupare il terzo slot della testata.

Una cosa che salta all’occhio sin dalla copertina è la scomparsa del classico scudo che è stato presete nel logo della JL sin dagli albori.

Capisco il rinnovamento e lo scrollarsi di dosso il fardello di una lunga storia editoriale, però trovo questo nuovo logo decisamente anonimo (e questo, a mio modo di vedere, è anche peggio che brutto).

Non ha mordente nè personalità e sembra fatto con una Wordart di Office in cinque minuti. Trovo che il risultato finale non renda giustizia alla serie e riesce a rendere anonima anche la copertina di Jim Lee (che comunque è proprio tirata via così tanto per fare un’immagine ad effetto del gruppo).

Le storie

 

La Justice League realizzata dal Dream team Geoff Johns – Jim Lee ci mostra la squadra quando ancora non era tale.
Lecito quindi aspettarsi una serie di azzuffatte e scazzottate senza senso tra eroi che non si conoscono fra di loro.
Justice league jim lee

Un Lee in grande spolvero per una storia che di per sè non dice molto (ma che probabilmente è solo il primo capitolo di una saga che andrebbe letta tutta insieme).

La Justice League International è invece prodotta da Dan Jurgens ai testi  e Aaron Lopresti ai disegni. La serie strizza neanche troppo velatamente l’occhio alla classica JLI di DeMatteis/Giffen senza però averne la stessa verve.
Justice league international
Il risultato è una lettura che un po’ noiosetta che lascia il tempo che trova.
Unica nota di merito i disegni di Lopresti, sempre puliti e ben leggibili.
Il selvaggio Hawkman è un po’ la zavorra della testata. Anche in questo caso la DC ha deciso bene di passare con un rullocompressore su uno dei personaggi più affascinanti del suo parco e appattirne tutte le caratteristiche.
Dimantichiamoci quindi il ciclo di reincarnazioni e la magnifica caratterizzazione che Johns aveva dato al personaggio.
In compenso i testi di Tony Daniel sono piatti e noiosi come pochi e i disegni di Phil Tan neanche provano a risollevare la situazione.
L’incappucciata

 

Vediamo di rintracciare la malefica donna del mistero
Justice League
Justice League International
Il selvaggio Hawkman
Il reboot

 

Poco da dire della Justice League che rimane anche in questo nuovo universo DC il supergruppo per eccellenza costituito dai big.
Johns mi lascia sempre un po’ inquieto. Nella sua carriera ha scritto cose pregevoli (Hawkman, Lanterna Verde ma anche il suo ciclo di Flash non è da buttare via) così come delle cagate immonde (Crisi infinita). Ho la sensazione che certe volte venga messo su progetti importanti solo per via del nome e senza avere nessuna buona idea. Staremo a vedere come si comporterà con la Justice League.
Anche sulla JLI poco da dire: una semplice riscirttura alla buona della serie classica senza mordente nè Maxwell Lord.
Bocciatissimo invece Hawkman che, spogliato di tutta l’aura di magico misticismo e dello spessore delle vite precedenti, rimane solo un truzzo con una mazza vestito da volatile.

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